Gianlorenzo Bernini. L’uomo, l’arista, il mago
La tecnica scultorea, i retroscena della sua turbolenta vita privata, i rapporti di amicizia e rivalità che Bernini ebbe con le grandi personalità del Seicento saranno l’oggetto di quattro incontri organizzati in occasione della grande mostra in programma alla Galleria Borghese.
Calendario degli incontri
LUNEDÌ 6 NOVEMBRE “Nato per disposizione divina, e per la gloria di Roma”
Bernini per molti versi può essere associato a Caravaggio: irrequieto, passionale, senza scrupoli e persino violento: da un lato agganciato al potere, dall’altro insofferente e sprezzante dei suoi protettori. La sua vita privata è fatta di luci e ombre, fatti e misfatti di un artista apparentemente ligio e devoto, ma nella realtà ambiguo e molto controverso. Gianlorenzo arrivò a ritenere l’attenzione dei Barberini nei suoi riguardi “un’ossequiosa ripugnanza”, insultò potenti e cardinali con parole di fuoco, disegnò caricature taglienti e fortemente offensive, bersagliando persino Colbert, il primo ministro del Re Sole. Contro Borromini poi utilizzò tutta la sua crudeltà, denigrandolo per la sua eccessiva tendenza al “goticismo”; ma la natura violenta e irosa di Bernini si scatenò soprattutto contro una donna per la quale l’artista perse la testa, Costanza Bonarelli. Costanza era la moglie del suo collaboratore Matteo Bonucelli e quando Bernini scoprì che era anche amante del fratello, la sfigurò senza pietà e quasi arrivò a uccidere il fratello. Da questa tragedia nacque tuttavia il più bel ritratto mai realizzato dall’artista, oggi conservato al Bargello di Firenze.
LUNEDÌ 13 NOVEMBRE L’illusione della carne sublimata dal marmo
Bernini, artista prodigio della Roma barocca, figlio d’arte talmente geniale da superare presto il padre Pietro e oscurare per sempre la sua fama. Ma come faceva Gianlorenzo a rendere il marmo come vera carne? Indagheremo i segreti della tecnica berniniana e scopriremo straordinarie sorprese: come l’artista realizzava i piccoli modelli in creta, come aggrediva il marmo, come spettacolarizzava il lavoro tanto da rendere la sua bottega un teatro di improvvisazione continua aperto ai potenti. Papi, cardinali e persino la regina Cristina di Svezia adoravano vederlo al lavoro mentre realizzava i suoi incantesimi, cambiando velocemente strumento e ottenendo con una speciale pulitura un effetto sconvolgente, rendendo la pietra viva davanti agli occhi dei presenti. Ma Bernini non lavorava da solo, la sua bottega era molto nutrita e i suoi artisti lavoravano in assoluta autonomia, tanto che qualcuno dei suoi allievi arrivò quasi a rivendicare l’autografia di alcuni famosi capolavori del maestro.
LUNEDÌ 20 NOVEMBRE Ciak, si gira! Roma set della “Dolce vita” del Seicento
Un aspetto fondamentale per l’arte di Bernini è sempre stato il suo rapporto con il teatro e con i più grandi commediografi e tragediografi della Roma dei papi. In questo senso tutte le opere berniniane, che si tratti di busti, gruppi scultorei, macchine scenografiche e apparati architettonici, sono immense macchine teatrali realizzate per stupire, convertire, muovere gli animi alla fede, celebrare la gloria di Dio in terra attraverso il miracolo dell’immagine capace di rendere visibile l’invisibile. La tecnica scultorea, i retroscena della sua turbolenta vita privata, i rapporti di amicizia e rivalità che Bernini ebbe con le grandi personalità del Seicento saranno l’oggetto di quattro incontri organizzati in occasione della grande mostra in programma alla Galleria Borghese. Gianlorenzo prestò la sua arte a ben nove pontefici durante la sua carriera, ma di uno in particolare fu amico intimo, Giulio Rospigliosi, futuro papa Clemente IX. Tra Bernini e Rospigliosi vi era una profonda consonanza spirituale e perfino di più: una vera amicizia (“non poca amistà”), nata dalla “continua e domestica confabulazione” da essi intrattenuta in occasione dei grandi spettacoli barberiniani. Entrambi molto vicini all’ordine dei Gesuiti, ne condividevano il tentativo di elaborare una politica culturale cristiana. Bernini ricorse alle tecniche di sant’Ignazio di coinvolgimento psicologico e sensoriale . Gli spettacoli dei Barberini in particolare possono essere intesi come metafore degli Esercizi spirituali ignaziani nei quali si mettono in scena i miti veritieri della religione cristiana: i martirî dei santi.
LUNEDÌ 27 NOVEMBRE Il fotografo dell’anima
Bernini è spesso celebrato come l’artista del papa, colluso col potere, accondiscendente al sistema e perfettamente in linea con la tradizione. In realtà scopriremo quanto Gianlorenzo in nome della sua libertà di pensiero attuò una sconvolgente rivoluzione, divorato dall’ossessione di mostrare di essere il più grande scultore mai esistito in gara con gli antichi e soprattutto con il mito assoluto di Michelangelo. Bernini, che di fatto non riuscì mai ad equipararsi al genio del Buonarroti, il quale aveva dato prova di eccellenza nella scultura, nella pittura e nell’ architettura, si sforzò con tutti i mezzi di superare le regole del canone classico rendendo il marmo vivente, i ritratti parlanti, spingendosi oltre le regole del decoro, rappresentando nudità reputate sconce, dettagli talmente realistici da essere considerati volgari. Nella pittura non raggiunse mai il rango di artista ufficiale e tale arte rimase per lui un esercizio di stile, tramutando una sconfitta personale in uno strumento di indagine dell’animo umano. Da qui la nascita dei suoi ritratti parlanti, dei busti di marmo viventi e di dipinti dalla straordinaria intensità, contraddistinti da un tratto veloce ma avvolti nel mistero. Ancora oggi ignoriamo l’identità di molti soggetti e resta oscura la committenza e la destinazione d’uso; alcuni dei quadri berniniani sono inoltre confusi con l’opera di Velázquez, suo grande amico, con il quale condivideva la passione per il teatro e l’uso della camera ottica.
Gli iscritti al seminario riceveranno via mail un link da cui i scaricare i file con le registrazioni audio e le immagini utilizzate durante gli incontri.
Luogo: gli incontri si terranno alle ore 18,00 in via Aurelia, 208, Casa Bonus Pastor (parcheggio interno, metro A Cipro, bus n. 46 e 49)
Durata delle lezioni: 2 ore circa
Non è possibile partecipare a singoli incontri
Costo per 4 lezioni + visita guidata alla mostra “Bernini” in programma alla Galleria Borghese: € 100,00 (escluso il biglietto di ingresso)
Preghiamo gli iscritti di comunicarci al più presto a quale dei seguenti due turni di visita alla mostra della Galleria Borghese vogliono partecipare, segnalando se hanno diritto a gratuità o riduzioni sul biglietto di ingresso:
Primo turno: giovedì 9 novembre, ore 15,00
Secondo turno: giovedì 16 novembre, ore 15,00.
Data iniziativa: Lunedì 06 Novembre 2017Costo: € 100,00 escluso il biglietto di ingresso alla Galleria Borghese
Numero massimo di partecipanti: 0